mangiare meno, dimagrire tutti
e' un periodo un po' così, strano e faticoso, per motivi di organizzazione familiare e di salute, comunque sciocchezze. Prosegue il programma di esercizio fisico, anche se non aggiorno più il blog quotidianamente, beata pigrizia. Ieri ho avuto un breve scambio su acquisti alimentari a km0 e sulla necessità degli stessi.
Ho rimescolato un po' tante cose che in questo periodo entrano e escono dalla mia vita e ve le butto lì, così come al solito ci rifletto meglio.
Nella riflessione il primo pensiero è stato: siamo tanti, proprio tanti; cioè immaginare che i contadini di zona, qualunque zona, possano dare cibo a tutti quelli che contadini non sono, ma che hanno bisogno di mangiare mi è sembrato impossibile. Mi ha indotto all'errore la quantità, parlo per me così nessuno si offende, siamo grassi, non tutti, ma molti. Mangiamo troppo per tanti motivi, compensazione di affetti assenti o presenti diversamente da come vorremmo, male inteso senso del convivio, se ti invito a cena dovrebbe essere per godere della reciproca compagnia non per ingozzarti, non siamo nel medioevo la mia "ricchezza" non è nella quantità mangiabile che riesco a buttare sul tavolo, ma tant'è. Non credo comunque che il mangiare meno riuscirebbe a dare cibo a tutti con le risorse agricole attualmente impegnate a livello locale, è necessario che ognuno abbia un orto, anche condiviso chessò condominiale, di vicinato, di quartiere, in abbinata a un anziano che già lo fa. in questo modo l'approvvigionamento sul mercato sarebbe ridotto e maggiori risorse sarebbero a disposizione per chi veramente non ha possibilità di orto: chi vive in città.
Comprare meno non significa pagare meno, c'è un reddito da garantire al produttore, non è immaginabile comprare cibo a pochi centesimi se prodotto qui vicino a noi, ci sono costi da sostenere, dotazioni e formazione obbligatoria da possedere, tasse da pagare e famiglie che devono campare bene esattamente come vogliamo campare bene noi. Andate a informarvi su quanto venga pagata la produzione agricola, una qualsiasi, al kg immaginate quanti chili se ne dovrebbero vendere per vivere e quanta superficie agricola si dovrebbe coltivare per ottenerla e se secondo voi una persona sola ce la può fare.
mangiare meno, coltivare tutti, pagare di più: perchè è giusto per tutti.
Commenti
ti adoro.
il mio contadino pusher di verdura, frutte, uova e formaggio mi fa pagare MOLTO ma MOLTO meno di un supermercato delle balle e mangio bio, a km0 e intrattenendo rapporti sociali deliziosi.
(a volte mi scova anche i tartufi)
in merito al tuo discorso però ho delle domande da profana:
- sulle uova va da sè che 6 galline forniscono le uova per un condominio, ma i formaggi?
- la carne?
- il pesce?
mi domandavo dove finisce l'idea di km0 (che amo) e inizia la monomania (che aborro).
non vorrei che finissimo come col downshifting e il decluttering che ha fatto di persone normali dei fanatici oltranzisti.
e allora mi "adagio" sul supermercato di zona, cercando bio e equo ma senza diventare matta.
ma poi mi chiedo: scanìa settefonti produce latte e formaggi. fa solo 3 mercati settimanali, come farebbe a sfamare tutte la città? e da dove arriva il cibo per le sue bestie? oggi glielo chiedo. io compro uova dalla vicina, ho fatto domanda con il gas per un piccolo orto ma non rinuncio a banana, ananas e cioccolato.
Come mamma f. mi pongo anch'io le stesse domande. A natale abbiamo provato ad adottare una capra, relativamente vicina (le mucche per noi son troppo lontane e addio km0) che ci darà secondo stagione carne e formaggi. Può essere un buon metodo? Un corriere gira sempre però... boh.