onicologico post
E’ autunno
Siamo tutti tornati dalle vacanze, ma c’è qualcosa di più odioso dell’accompagnare i figli a scuola attraversando la bolgia infernale di amorevoli mammine, più tremendo di rivedere il faccione del capufficio rompiballe, peggio del tram affollato pregno di umanità maleodorante.
Rimettere le scarpe chiuse.
Frotte di unghiste – come si chiamano quelle che ti smaltano le unghie che manco alle carrozzerie di Mirafiori ? – che vanno a gettarsi al fiume per il dolore del dimezzamento degli incassi, ché diciamolo in inverno si fanno la pedicure solo quelle che hanno un fidanzato nuovo, e signora mia con la crisi ( di fidanzati ) che c’è !
Dopo mesi passati inforcando flipflop e sandali, è finita l’ora d’aria, tocca rimettere in scarpiera tomaie compiute. La procedura è lunga e dolorosa, intanto è necessario capire dove diavolo siano le scarpe che usavamo a Maggio, e poi il piedino da gheisha di gennaio a settembre ha una larghezza di pianta tipo hobbit, dunque che fare?
Intanto bisogna togliere lo smalto, paura eh? Avete visto che là sotto adesso ci sono gli artigli? per un attimo avete creduto che la storia che si cresce fino a 30 anni fosse vera, invece erano solo unghie.
Armatevi di tagliaunghie e tornerete dal 42 al 38.
La mattina successiva alla pedicure domestica infilerete una giacchina di pelle profumata di naftalina, lo so volevate tirarla fuori giusto il prossimo week end ma la natura vi ha precedute, e tira pure sulla panza, maledetto spritz.
Inforcherete le ballerine, imparerete il significato del termine chanzu.
Camminerete dondolando fuori e cristonando dentro, maledicendo le infradito, spergiurando che mai, mai più, passerete l’estate a piede libero, l’anno prossimo a Visarbella ci andrete con i mocassini cadesse il mondo. Incontrerete colleghe e amiche “instabili” come voi, ne parlerete e ci saranno solo sguardi complici e comprensivi, con scambi di occhiate fiammeggianti di odio al comparire di quella dell’ufficio paghe arrampicata su open toe da 12 cm.
Sedute alla scrivania o in piedi dietro il bancone penserete per un attimo di sfilare la vergine di ferro che vi tortura il piede, sollevando il tallone capirete che state per commettere il più grande errore della vostra vita. Se la sfilate non la rimetterete più, il piede diventerà come quello della Sora Lella, sarete obbligate a fingere una improbabile storta per giustificare l’aver trasformato la ballerina in una ciabatta piegandone il fondo.
Non ci crederà nessuno, ma avranno pietà di voi.
Sulle riviste vedrete solo pubblicità di sottopiedi, cerotti paracalli creme emollienti e trattamenti podologici intensivi, non è l’invasione degli ultracalli è solo arrivato l’autunno, cadono le foglie e si chiudono le scarpe.
Commenti
Ma lo smalto ce l'ho ancora, non si sa mai che qualche bella giornata ci si possa ancora infilare un sandalo sconsideratamente aperto.
molto felice di fare la tua conoscenza
Io ho commesso l'errore gravissimo di passare alle scarpe chiuse PRIMA di togliere lo smalto (che si è ritirato di quei due o tre millimetri durissimi da levar via con l'acetone). Mai più.