Kebab For Breakfast....i like it!

Ci risiamo. 
A Settembre Puffolomeo avrà l'età per andare alla scuola materna, all'asilo pubblico capiamoci.
So che devo iscriverlo subito, presto prestissimo, così mi dicono tutti. Mi dicono le mamme di bambini più grandi che non c'è più obbligo di territorialità, cioè ognuno può iscrivere il proprio figlio alla scuola pubblica che più gli aggrada. 
Fail
L'altro ieri chiamo la segreteria della scuola che mi interessa e la segretaria mi dice che la precedenza l'hanno i residenti. Bene, benissimo ottimo. Mi rassicura comunque che di solito gli esuberi ( non residenti e ritardatari ) vengono assorbiti da altri asili pubblici cittadini, nessuno resta fuori, di solito.
Sperem
Non è che io abbia intenzione di passare davanti a nessuno per carità, ma datemi la possibilità certa di avere un posto alla scuola pubblica, magari non nella struttura che preferirei, ma almeno nella cittadina dove lavoro. 
Fino ad oggi Nano è andato in strutture private, quelle pubbliche manco ci hanno presi in considerazione, non siamo residenti a Kindercity per carità, forse se lo fossimo stati non ci avrebbero filati comunque per reddito, siamo ricchi noi, lavoriamo entrambi da impiegati e abbiamo un mutuo, praticamente Onassis.

Alla fine di questo anno scolastico avremo speso 9.660€ di rette in due anni, non male eh? capito come mai i nonni, sì son rompi palle e non sanno un cazzo dei travasi montessoriani, ma vanno tanto bene a tenè ri pupi?! dalle tasse potevo scalare una quota parte non eccedente i 620€ l'anno. Fantastico.

La scelta della scuola l'abbiamo fatta con un ferreo criterio pedagogico: facile raggiungimento sulla via del lavoro di MiB, quindi dovessero anche mandarci altrove non sarebbe grave - adesso siamo in centro storico e manco vi dico le gincane!

Ovvio che è naturale pensare, risiedo in un posto, magari ci lavoro pure, ho il diritto che mio figlio vada a scuola qui, certo che sì; è lo stesso ragionamento che fa la famiglia tunisina che si iscrive alla lista di assegnazione delle case popolari, ma in questo caso partono i distinguo. 
Pensateci è la stessa cosa. 
Credo che dall'anno prossimo avrò molte amiche magrebine e dell'est " signora stia tranquilla un posto al bambino lo troviamo, magari non qui, magari al secondo circolo, sa lì c'è sempre posto " la scuola materna del secondo circolo è adiacente alle case popolari e lì non ci vuole andare nessuno.
Fortuna che a me piace il cous cous e pure i mic.

Commenti

LadeaKalì ha detto…
A prescindere dall'apertura verso altre culture, che trovo cosa buona e saggia, non capisco perché solo in Italia l'accesso alle graduatorie delle materne/elementari è una guerra senza quartiere, fatta di strategie, punteggi e carte false. Anche io ho rischiato, con tutto che ho la scuola sotto casa. Sai cosa mi ha salvato? I tre punti che danno ai genitori separati. Ti rendi conto? Almeno ne ho cavato fuori qualcosa di positivo...
sfollicolatamente ha detto…
oh mamma mia, che casino, ma secondo te allora io potrei cominciare a mettere Picco in lista, una volta nato?!
Una cosa tipo l'ex Germania dell'Est, dove appena ti nasceva un figlio lo dovevi mettere in lista per l'assegnazione di una di quelle macchine, le Trabant, una volta diciottenne....

Comunque Kali, mmmh, secondo me e' un bel casino anche all'estero - almeno in UK - ho sentito di quelle storie di gente che finge di essere residente in zone posh per mandare il figlio nella tale scuola perche' le altre sono sgangherate...(certo, a pensarci, effettivamente qui si tratta di scuole posh, ma cmq il post garantito credo che ci sia, quindi non e' cosi pessima la situazione)
Anonimo ha detto…
Da anni ormai c'è una curiosa (si fa per dire) gestione delle liste d'attesa: io volli fermamente cambiare la scuola elementare, andando a circa 1 km da casa perché quella sotto casa era un disastro, didatticamente parlando. Mi dissero chiaramente che me la prendevano perché alle scuole serviva avere allievi per giustificare la formazione delle classe e salvare il posto alle insegnanti... mi dicono che 13 anni dopo grazie alla Gelimini ci sia ancora più guerra tra zone e guerra tra poveri..per le materne non so come sia, ma dalle elementari in su preparatevi a tutto..
In ogni caso, non mi fossi spostata decisamente fuori città, per la media mi sarei spostata ancora più distante da casa, in una multietnica sperimentale che funziona da fare invidia alla migliore montessori ;-)
Fa effetto, sì, ma è meglio che i ragazzini si abituno subito al fatto che la normalità nella loro vita sarà quella(e che il kebab è più sano del panino del mac ;-) )
LadeaKalì ha detto…
Oddio, Sfolli, davvero è così anche in Uk?! E io che pensavo che l'Inghilterra fosse un'isola (quasi) felice...
Ilmondoatestaingiù ha detto…
@kalì: ricordo che quando ero ragazzo, negli anni 70, la signora Broadbridge dove stavo a Kingston mi diceva scandalizzata che la posta funzionava malissimo, perché la consegnavano solamente una volta al giorno invece delle quattro a cui erano abituati. Allora la sanità britannica era la migliore d'Europa, e completamente gratuita.

Poi arrivò la Thatcher, la crisi, e tutto il resto. Non mi stupisce che anche la scuola abbia seguito...
Pentapata ha detto…
vero amici a londra hanno cambiato casa anche per quello
the pellons' ha detto…
Ti faccio in bocca al lupo. Nel magico mondo della scuola pubblica vorrei entrarci ma non riesco mai. Con scorno parentale, come si evince.
Mammamsterdam ha detto…
Vogliamo parlare dell' Olanda, che ha gli orari scolastici a misura di madre che non fa un tubo (cioè, non che fa la casalinga, che proprio non fa un tubo).

Per fortuna da un paio d' anni hanno obbligato le scuole a provvedere a sorveglianza a pranzo in modo che non ti devi prendere il bambino alle 12 per riportarlo alle 13 e riprendertelo tra le 14.30 e le 15 (e qui sorvoliamo quindi pure sulla prospettiva di cercargli scuola non sottocasa, o stai per strada in mezzo alla pioggia le ore migliori della giornata, e meno male che pranzano a panini e bicchiere di latte qui, pure gli adulti).

Poi se c' è richiesta la scuola deve anche provvedere, eventualmente in collaborazione con partner commerciali, ovvero dare dei locali ai doposcuola privati, all' accoglienza pre-scuola (dalle 7.30 per i genitori che lavorano lontano, porti i figli che fanno colazione lì con gli altri bambini) e al doposcuola, ovviamente a pagamento salatissimo per maggior gloria dei partner privati, il che porta a un aumento spaventoso di madri che lasciano il lavoro o si fanno dei part-time sottoqualificati assurdi, perché se lo stipendio ti va in doposcuola, chi te lo fa fare a lavorare?

Post più popolari