le cose grandi viste da vicino non si notano (cit)



La premessa è che quel che ci riguarda da vicino personalmente o professionalmente attira di più la nostra attenzione e siamo aggiornati sugli sviluppi.
In Val di Susa per impedire l'inizio di un cantiere si mobilitano persone da mezza Italia, la bestia che vedete qui sopra è l'inceneritore rifiuti del Gerbido (Torino), faraonico, la foto è fedele salvo la vividezza dei colori, i vostri occhi lo coglierebbero grigio e immenso in tutta la sua tenebrosa essenza.
Percorrendo la tangenziale di Torino è visibilissimo, strano che questo mare di attivisti diretti in Val di Susa non lo abbia visto a meno che gli attivisti non siano andati in valle in treno (!).
Chiomonte, area del costruendo cantiere TAV - Gerbido, area dell'inaugurando inceneritore rifiuti = km 55


foto da perotorino.it

Commenti

Marzia ha detto…
Perfettamente ragione! Io abito a pochi km dal "faraonico" termovalorizzatore ed e' davvero impressionante. Ero tentata dal partecipare alla "visita guidata" ma mi sono depressa già solo nel leggere tutte le informazioni pro e quelle contro. Non ho competenze per dare giudizi ma ho idea che la qualità della nostra vita non sia in implementazione, in generale.
Ilmondoatestaingiù ha detto…
io credo che il problema dei rifiuti sia da gestire nella sua globalità. Prima di tutto: non è che si può produrne di meno? Quando guardo il mio secchio di spazzatura da single mi rendo conto che l'umido è veramente poco: il grosso è fatto da tutti quegli imballaggi che, invece che di carta o cartone, sono fatti di plastiche varie, raramente riciclabili (vedi i maledetti vasetti dello yogurt che si raccomanda di non inserire nella raccolta della plastica). Ma non si potrebbe imballare con del sano cartone, magari fatto con carta riciclata?

Detto questo, i rifiuti che non possono essere riciclati in altro modo, come possono essere smaltiti? Meglio infilarli in una discarica, oppure incenerirli con un processo controllato? Io credo che se il processo di combustione è adeguatamente controllato e trattato in modo da abbattere tutte le scorie nocive (si può fare, il limite è solo il costo del processo e la sua complessità), probabilmente questa è la soluzione migliore. Le cave riempite di rifiuti non sono una bella cosa da vedere...

Ma chi ci assicura che gli standard qualitativi siano routine quotidiana? Beh, sfortunatamente abbiamo troppi esempi di truffe al riguardo per non essere più che sospettosi....
Pentapata ha detto…
@ilmondo io sono convinta che la via attuale migliore, dopo tutte le vie di recupero del caso, sia l'incenerimento in piccoli impianti. Come giustamente noti è la gestione ad essere un problema, quello del gerbido è un impianto enorme con la tecnologia più vecchia che il mercato offra...fai tu.

@marzia diciamo che gli inceneritori non ci mettono millenni a farsi notare, dall'accensione del forno all'asma nella popolazione più sensibile basta qualche anno, per modificare le frequenze di insorgenza di malattie più gravi 10-15 anni. Farlo all'uscita di una valle è stata un'altra idea geniale.

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